Il quartiere Aeternum, dove si andrà a realizzare il progetto Terzaetà, si trova nell’area ovest di Pescara, una zona periferica che potrebbe essere definita una zona “cuscinetto” tra due realtà a rischio della città (S. Donato e Rancitelli); il quartiere, nato negli anni Ottanta con la costruzione di numerosi palazzi abitati per la maggior parte dal ceto medio, attualmente ha un’alta percentuale di pensionati che avrebbero bisogno di spazi a loro dedicati dove poter creare relazioni significative aumentando la partecipazione alla vita della comunità. I mezzi pubblici per raggiungere il centro cittadino sono pochi e nella zona non esistono centri di socializzazione o di interesse culturale; non ci sono cinema né biblioteche o associazioni sportive che possano offrire momenti di svago.
La nostra cooperativa ha la propria sede e lavora in questi luoghi dal 1988 sia con i ragazzi che con gli anziani, nel corso degli anni i nostri operatori hanno avuto modo di conoscere le storie di queste persone che spesso, soprattutto gli anziani, lamentano la solitudine e la mancanza di relazioni significative. La loro volontà di essere utili e ancora importanti per la società si è manifestata più volte come nella gara di solidarietà che le signore del quartiere hanno messo in atto quando si è trattato di offrire la merenda ai ragazzi del centro di aggregazione: molte di loro hanno preparato a turno la merenda per i nostri ragazzi sfornando dolci e preparando panini; oppure nella presenza costante, presso il nostro centro di aggregazione, di alcuni insegnanti ormai in pensione che si sono offerti di aiutare i ragazzi nei compiti quotidiani.
Anche per i ragazzi la situazione non è stata migliore; ci sono voluti molti anni prima che si offrisse loro la possibilità di avere spazi sicuri e occasioni di incontro che oggi si concretizzano soprattutto in spazi destinati alle attività sportive, spesso a pagamento, mentre molto meno sono quelli destinati alle attività culturali e di socializzazione. Nel quartiere c’è un Istituto Comprensivo che accoglie i ragazzi provenienti dalle zone limitrofe con situazioni di svantaggio economico e di povertà educativa spesso aggravato dallo scarso accesso agli insufficienti servizi socio-educativi (solo di carattere istituzionale).
Il tutto incide sulla solitudine delle famiglie che spesso cadono nella rinuncia sociale e nella sfiducia nelle Istituzioni. Nel nostro lavoro abbiamo conosciuto anziani che hanno tanta voglia di essere ancora utili, di trasmettere i loro saperi e aiutare le nuove famiglie sempre più in affanno nel ruolo genitoriale, e famiglie che non riescono a trovare opportune risposte per la conciliazione dei loro tempi di vita e di lavoro. Dall’analisi dei fabbisogni di questo contesto, nasce il progetto “Terzaetà”, il cui obiettivo è quello di offrire spazi e momenti di condivisione in cui ragazzi e anziani possano incontrarsi e scambiarsi esperienze, scoprire cose nuove ma soprattutto creare relazioni, sinergie e stimolare il dialogo intergenerazionale e interculturale.
Il progetto “Terzaetà” è sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso l’Iniziativa Formula in collaborazione con Fondazione Cesvi.